Ma il calisthenics è per tutti? Sono adatta/o a praticare allenamento a corpo libero?
Questa è una domanda che mi è stata posta in diverse occasioni, quindi voglio condividere la mia opinione da persona che allena in questa disciplina da quasi 8 anni. Solitamente a quasi tutte le domande spiego che esiste una “risposta veloce”, che vado a condividere nell’immediato e, successivamente, mi piace dare una “risposta argomentata”. In questo caso, per quanto riguarda la prima risposta, dico subito che sì, il calisthenics è adatto a tutti e chiunque può iniziare a praticarlo. Tuttavia, come sempre, è importante contestualizzare.
Esiste una vasta gamma di esercizi di base e propedeutici per approcciarsi all’allenamento a corpo libero, adatti anche a persone di qualsiasi età che non abbiano mai praticato sport (ovviamente facendo riferimento a soggetti generalmente in buona salute e privi di patologie gravi). Questo consente di intraprendere questa disciplina e, con una programmazione adeguata, costanza e impegno, ottenere buoni risultati. Tuttavia, c’è un ma.
Il calisthenics è una disciplina in cui la resistenza da superare è rappresentata dal peso del proprio corpo, e non da carichi esterni. Per ragioni biomeccaniche (che non è necessario approfondire), è inevitabile che una persona alta — e quindi più pesante — incontri maggiori difficoltà nell’eseguire esercizi a corpo libero, di conseguenza, per chi supera un metro e ottanta di altezza, può essere del tutto normale impiegare più tempo ad apprendere movimenti che un individuo più basso e leggero potrebbe padroneggiare nel giro di poche settimane o mesi.
Il punto fondamentale da comprendere è che alcune skills potrebbero non essere raggiungibili per alcuni soggetti che, dal punto di vista anatomico e biomeccanico, risultano troppo svantaggiati; questo aspetto, purtroppo, non è commercialmente vantaggioso e tende a escludere una possibile fetta di mercato, celandosi dietro la retorica del “se vuoi, puoi”, “impegnati al massimo e ce la farai” e altre frasi motivazionali che, in realtà, mascherano una verità difficile da ammettere: alcuni movimenti o abilità avanzate non sono alla portata di tutti.
In questi anni da allenatore, mi sono reso conto che essere sempre sinceri con i propri atleti, soprattutto riguardo alle reali possibilità di successo nel raggiungimento di determinati obiettivi, porta comunque a risultati concreti. L’obiettivo è trasmettere il messaggio che il percorso di allenamento deve basarsi sul miglioramento personale: un passo alla volta, anche se piccolo, purché rappresenti un progresso rispetto alla condizione precedente.
Il ruolo dell’allenatore è anche questo: comprendere chi si ha di fronte, riflettere insieme sull’effettiva fattibilità di un percorso e strutturarlo con obiettivi chiari, realistici e alla portata dell’atleta. In questo modo si può costruire un cammino fatto di piccoli successi costanti, che portano gradualmente la persona a integrare l’allenamento e l’esercizio fisico nel proprio stile di vita.
Al contrario, se si illude un ragazzo di un metro e novanta dicendogli che, con il solo impegno, potrà eseguire prima o poi un maltese tecnicamente perfetto, si rischia di scontrarsi con la dura realtà. Questo potrebbe portarlo, frustrato e demotivato, ad abbandonare il proprio percorso.
L’allenamento, di qualunque tipo si tratti, ma ancor di più in una disciplina come il calisthenics, che richiede impegno, costanza e possono essere necessari mesi prima di ottenere risultati su movimenti complessi (ma estremamente affascinanti), è una maratona. Il metro di paragone deve essere solo con noi stessi: ciò che eravamo in grado di fare all’inizio del percorso sarà sicuramente inferiore rispetto a quanto siamo capaci di fare oggi, a patto, ovviamente, di essere stati costanti nell’allenamento.
In inglese si usa il motto “Trust the process”, che potremmo tradurre con “fidati del processo”. A questo, aggiungerei: osserva quanto hai già migliorato rispetto a quando hai iniziato.
Ricordatevi che l’allenamento deve essere un percorso che, anche con alti e bassi, deve durare anni.
Buon allenamento!